di Isabelle Andrieu, Co-founder e Chairwoman di Translated
Chi è Isabelle Andrieu?
Sono imprenditrice e investitore seriale in startup. Anche mamma di 3 bambini. Insieme a Marco Trombetti, nel 1999 ha fondato Translated, un servizio di traduzione che ha aperto la strada all’uso dell’intelligenza artificiale per aiutare i traduttori professionisti.
Oggi Translated ha oltre 250.000 clienti, tra cui anche realtà importanti come Airbnb, Google, IBM e la Commissione Europea. La nostra azienda ha creato tecnologie linguistiche utilizzate da milioni di utenti ogni mese, come MyMemory e MateCat. Oggi ricopro il ruolo di Presidente e mi occupo anche di People Management. Mi interesso di empowerment e leadership, in particolare mi impegno ad aiutare le donne ad esprimere il proprio potenziale.
Sono co-founder e prima cittadina di Pi Campus, società di venture capital che investe in startup tecnologiche e da ottobre 2019 CEO di Pi School, il ramo educativo di Pi Campus.
Com’è cambiata la visione del lavoro e delle organizzazioni grazie alla certificazione in CHO?
Più passa il tempo e più mi rendo conto del valore del percorso CHO.
La certificazione mi ha arricchita, irrobustita e resa più coraggiosa.
Ha rappresentato per me una sorta di rivelazione, dando riscontri concreti a quelli che prima erano attitudini istintive e direzioni intuitive. La consapevolezza che ero e sono nella giusta direzione, che esiste una Scienza che definisce chiaramente i perimetri della Felicità come competenza allenabile mi ha dato sollievo e conferma ogni giorno la mia traiettoria di vita, in azienda e anche fuori.
Terminata la certificazione, qual è stato il focus del tuo primo miglio?
Translated è una realtà che fin dalla sua nascita ha valorizzato le persone, perché è solo grazie alle persone e alle loro abilità che esistiamo. Abbiamo cucina e aree per fitness da tempo, così come momenti periodici di connessione extra-lavoro (Xmas, Carneval e Halloween party).
Quello che abbiamo voluto fare per evolvere è stato inserire le attività esistenti in un framework più strutturato, dedicato al capitale sociale, includere nuovi elementi, facendoci ispirare dai quattro pilastri della Scienza della Felicità.
Com’è nato il progetto?
Siamo da sempre una realtà viva e attiva, amiamo l’avventura e le sfide. Dopo la certificazione ho sentito l’esigenza di definire una struttura chiara che poggiasse su principi chiari e condivisi. La vitalità da sola non basta, serve metodo e una comunicazione chiara, altrimenti le persone si perdono.
Le aree di focus principali del prototipo sono state:
- PERSONE
- CULTURA
- PARTECIPAZIONE
- CONDIVISIONE
La nostra è un’azienda con 20 anni di vita e grandi ambizioni, in cui le persone si trovavano anche bene ma non esisteva una fil rouge che guidasse scelte e progetti, capace di ispirare le decisioni e le persone dell’organizzazione.
Non esistevano modelli mentali particolarmente marcati ma serviva arricchire l’identità di elementi coerenti al DNA aziendale e che fossero comunicati con chiarezza.
Quali iniziative avete realizzato?
Una delle prime azioni messe in campo insieme a Mariagrazia Vitticano, Business Coach e anche lei certificata CHO, è stato un laboratorio sui valori, dove abbiamo dato spazio alle persone per aiutarci a scrivere la nostra CARTA DEI VALORI. Un lavoro intenso e partecipato che è stata ed è una milestone importantissima. I valori ci guidano, ci ispirano, aiutano tutti ad orientarsi e supportano i leader nelle scelte quotidiane.
I valori oggi rappresentano l’aspetto primario con il quale facciamo SELEZIONE. Le persone vengono inserite in azienda per assonanza prima ancora che per le competenze. Il WELCOME KIT e l’INDUCTION che dura una settimana poggiano proprio sui valori e settano sin dai primi momenti in azienda stile e linguaggio.
Sempre i valori rappresentano un pilastro del percorso di ON BOARDING: ogni persona nuova che entra nel team beneficia di 8 settimane di coaching individuale come boost per un inizio in assonanza, allineati ai pilastri che ispirano il nostro ecosistema organizzativo.
Le persone durante il percorso in azienda poi, hanno l’opportunità di usufruire del TEAM COACHING guidato dalla stessa Mariagrazia Vitticano, che osservando le dinamiche di squadra supporta e sostiene le evoluzioni o supporta nel risolvere le situazioni più sfidanti, attraverso l’intelligenza collettiva. Queste azioni rafforzano il legame tra le persone, agiscono sulla fiducia e costruiscono passo dopo passo un ambiente sicuro, solido, produttivo.
I pilastri più noi e più chimica positiva hanno ispirato, in ottica inclusion per i colleghi under 30 una serata fun mensile. Con lo stesso spirito è nato il torneo di scacchi, dopo aver scoperto che appassionava molte persone. E per Natale ci regaliamo una snow week per fare sport e respirare aria buona tutti insieme. Sempre in ottica più noi e meno io una volta al mese ci dedichiamo ad una causa nobile: abbiamo servito cibo ai meno abbienti, raccolto medicinali per l’Ucraina e pulito le strade.
Un altro elemento cruciale del nostro cammino evolutivo è rappresentato dalla CONDIVISIONE, che consideriamo una leva strategica insieme al COINVOLGIMENTO. Dedichiamo molte energie a sollecitare il contributo del singolo con l’obiettivo di rafforzare la leadership individuale e di conseguenza la squadra. Chiediamo alle persone che tipo di impatto vogliono generare e cerchiamo di accompagnarli, non solo tramite percorsi di formazione (come LinkedIn Learning aperto a tutti o la piattaforma Lattice) ma anche attraverso le attività quotidiane e di business.
Per favorire le connessioni e valorizzare il contributo dei singoli abbiamo creato T-Insider, la newsletter che offre highlight sul presente e dove dove si condividono le traiettorie future con tutti. Stiamo lavorando per realizzare delle interviste “dietro le quinte” dove le persone si raccontano una volta al mese e si celebra la diversity. Una delle storie più affascinanti che abbiamo raccontato è quella di una collega cinese, che lavorando da remoto in modalità nomade ha condiviso le incredibili tappe dei suoi viaggi.
Con lo stesso intento, condivisione e coinvolgimento il CEO tutti i mesi racconta alle persone le attività svolte, i traguardi raggiunti e celebra i successi.
Come misurate l’efficacia dei progetti?
Per misurare l’efficacia delle azioni messe in campo utilizziamo le survey e il distillato delle conversazioni con le persone. Il dialogo con le persone offre spunti ricchi e utilissimi, quantitativamente non significativi magari ma con un livello di qualità elevatissimo. Le parole che usano i colleghi ci restituiscono la temperatura dell’organizzazione.
Noi promuoviamo l’utilizzo di parole attente e ispirate alla Scienza della Felicità, il ritorno che abbiamo è molto positivo.
Quali sono state le principali difficoltà o gli ostacoli che hai incontrato?
Non abbiamo incontrato particolari resistenze al cambiamento, l’ambiente già dinamico ha favorito e facilita la trasformazione. L’ostacolo più sfidante è il continuo adattamento, tipico e necessario di ogni organizzazione vivente.
Quali sono stati i momenti o gli elementi di svolta, che hanno dato slancio al progetto?
Il coinvolgimento in prima persona della proprietà insieme all’entusiasmo di alcuni colleghi che prima di altri hanno aderito alle iniziative sono stati cruciali. Anche lavorare con cura sui nuovi ingressi è stato importantissimo e funzionale alla resa del nostro x+1.
Quali sono gli effetti positivi, le lezioni apprese, i primi risultati che hai già rilevato?
Numerosi e tutti magnifici. Abbiamo esplorato storie arricchenti e visto fiorire personalità inattese. Ogni giorno accogliamo ciò che accade come un dono e ci tuffiamo nell’avventura. La squadra tutta non è più la stessa… siamo più forti e coraggiosi.
Prova ne è la sfida che abbiamo deciso di affrontare con la partecipazione alla competizione Ocean Race, che coinvolge barche a vela d’epoca senza strumentazione elettronica.
We believe in humans è il nostro motto e misurarci in questa performance sarà straordinario!
Cosa immagini per il prossimo futuro?
In futuro vorrei che la comunicazione fosse sempre più attenta ed efficace e che fossimo sempre più bravi nel far emergere il talento e la ricchezza dei singoli come valore di tutti.