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Da “dovrei” a “potrei”

di Sandro Formica

Ogni parola che pronunciamo e pensiero che creiamo ha un effetto nella nostra vita. Come cambiare gli schemi mentali in cui siamo imbrigliati?

Come reagisci quando qualcosa non va, fuori o dentro di te? Ti arrabbi? Ti butti giù? Qual è la tua prima reazione, quella che ti viene più spontanea?

Prima di intraprendere il mio percorso di crescita personale, la mia reazione spontanea era quella dell’autocritica, anche utilizzando aggettivi coloriti e pieni di negatività che, invece di incoraggiami a fare meglio, si rivelavano controproducenti.

Il primo passo verso il cambiamento l’ho fatto quando mi sono reso disponibile a cambiare lo schema mentale che ha creato la situazione che non mi soddisfa.

Il primo passo verso il cambiamento l’ho fatto quando mi sono reso disponibile a cambiare lo schema mentale che ha creato la situazione che non mi soddisfa.

La vita non è altro che un grande specchio che riflette le creazioni della nostra “fabbrica del pensiero”. Infatti, qualunque parola che pronunciamo e qualunque pensiero che creiamo avrà, prima o poi, un effetto nella nostra vita.

Dovrei….

Dovrei ….

Dovrei ….

Dovrei ….

Dovrei ….

Dovrei ….

Dovrei ….

Per almeno sette volte, completa la frase che inizia con “dovrei”. Lascia che la tua spontaneità prenda il sopravvento e non forzare le risposte, chiamando in aiuto la tua mente.

Lascia che i pensieri rimangano fuori dalla tua mente e fai scorrere la tua scrittura spontaneamente, senza riflettere.

Nel verificare cos’è che la nostra fabbrica del pensiero sta creando ogni giorno, potremmo partire da questo semplicissimo esercizio. Prendiamo carta e penna e scriviamo:

Puoi continuare a completare la frase “dovrei” all’infinito; più emergono fatti, eventi ed altre cose che dovresti essere/fare/avere, meglio è.

Le frasi che noto più frequentemente sono, in ordine di frequenza: dovrei mangiare meglio, svegliarmi prima, smettere di procrastinare, perdere peso, prendermi più cura di me stessa, smetterla di fare quello che mi dicono gli altri, passare più tempo con la famiglia, prendermi del tempo tutto per me, essere più a contatto con la natura e prendermela di meno quando succede qualcosa che non voglio.

Una volta completata questa prima fase, passa alla seconda che puoi fare da solo o, ancora meglio, con il tuo partner o con una tua amica.

In questa seconda fase, leggi a voce alta ognuno dei “dovrei” con ciò che segue e chiediti (o fatti chiedere) “Perché non l’ho fatto?” e scrivi la risposta che ti viene spontanea.

Nota come ti senti quando rispondi. Ti senti in colpa? Ti senti a disagio? Ti senti perdente? Ti senti incapace? Ti senti insoddisfatta? Una cosa è certa, abbiamo una lista lunghissima di cose che “dovremmo” fare/essere/avere che probabilmente ci ripetiamo da anni, spesso da decenni, ed ancora insistiamo a ripeterci “dovrei, dovrei, dovrei”.

Ti ricordo che la definizione di pazzia è fare la stessa cosa ed aspettarsi un risultato diverso.

Visto che non siamo pazzi, perché continuiamo a prenderci in giro ripetendoci che dovremmo fare qualcosa che non abbiamo fatto da anni?

Ci sono diverse ragioni e, tra queste, due sono particolarmente importanti.

La prima ragione riguarda l’origine dei tuoi “dovrei”. È probabile che alcuni dei “dovrei” che hai in mente siano parte di quella programmazione che ti è stata data dall’età della nascita fino ai sette anni. In altre parole, quei “dovrei” non sono tuoi; appartengono invece ai desideri e agli interessi di altri, i quali intenzionalmente o inconsciamente te li hanno trasmessi.

Una volta entrati a far parte del tuo subconscio, quei “dovrei” sono diventati parte di te. A volte cresciamo incorporando i valori ed i principi dei nostri genitori per poi accorgerci che, dentro di noi, abbiamo altri valori e principi.

Ora è arrivato il momento di decidere se vuoi veramente tenerli o semplicemente eliminarli dalla tua vita. Rileggi i “dovrei” che hai elencato sopra e liberati da tutti quelli che non sono veramente tuoi.

La seconda ragione ha a che fare con il bisogno di alimentare il concetto d’imperfezione che è familiare ad ognuno di noi. La parola “dovrei” porta dentro di sé il concetto di “sbagliato, erroneo, in difetto, imperfetto e da correggere”. Evidentemente si tratta di qualcosa che dovresti essere/fare/avere ma che non sei/fai/hai, perciò sei in difetto.

La parola “dovrei” porta dentro di sé il concetto di sbagliato, erroneo, in difetto, imperfetto e da correggere.

A convalidare questa spiegazione c’è uno dei libri piu’ venduti al mondo, con oltre 35 milioni di copie, intitolato “Le Tue Zone Erronee” di Wayne Dyer che, nonostante pubblicato nel 1976, continua ad essere venduto a quasi quarant’anni dalla sua prima comparsa nelle librerie di tutto il mondo.

Per iniziare ad eliminare la cause dei tuoi “dovrei” ti consiglio l’esercizio seguente.

Prendi di nuovo in mano tutte le tue frasi che iniziano con “dovrei” e riscrivile, sostituendo “dovrei” con “se lo volessi veramente, potrei…”. Quindi:

Se lo volessi veramente, potrei…

Se lo volessi veramente, potrei…

Se lo volessi veramente, potrei…

Se lo volessi veramente, potrei…

Se lo volessi veramente, potrei…

Se lo volessi veramente, potrei…

Se lo volessi veramente, potrei…

Nota come ti sei sentito quando hai sostituito i “dovrei” con “se lo volessi veramente, potrei”; cos è cambiato dentro di te? Una cosa è certa, che questo nuovo approccio ad affrontare tutto ciò che continui a non essere/fare/avere trasforma quello che era “obbligo” utilizzando “dovrei” in “consapevolezza e potere” utilizzando “se lo volessi veramente, potrei”.

Continua a sostituire tutti i “dovrei” ogni qualvolta sei consapevole di dirlo o pensarlo fino a quando riuscirai ad eliminare quella parola dal tuo vocabolario… per sempre.

In collaborazione con Stile & Benessere